The Town of Light, un videogame per viaggiare nella follia

Lo studio italiano LKA.it nasce quindici anni fa dalla volontà del fondatore Luca Dalcò e per molto tempo si occupa principalmente di computergrafica e interattività nei settori dei beni culturali, scenografia teatrale, documentari, formazione. In The Town on Light , primo titolo in sviluppo, si concentra tutta l’esperienza pregressa dello studio. Per realizzare questo videogioco emozionale, dalle tematiche importanti e inusuali per un’opera videoludica, LKA.it ha formato un gruppo che attualmente vede sette persone lavorare tempo pieno al progetto, più diverse figure che collaborano negli aspetti non strettamente legati alla produzione. Per parlare di The Town of Light abbiamo incontrato Luca Dalco, fondatore di Lka.it, direttore e sceneggiatore del progetto.

The Town of Light è ambientato nell’ex ospedale psichiatrico di Volterra dismesso nel 1978 dopo l’entrata in vigore della legge 180. Come è nata l’idea di ambientare il vostro gioco in quel posto da incubo e quali sono state le ricerche storiche che avete eseguito per ricostruire atmosfere e set?

Abbiamo visitato numerosi istituti, ma il complesso dell’ex Ospedale Psichiatrico di Volterra mi ha colpito in modo particolare per il grande contrasto tra la bellezza della natura e del paesaggio da un lato e l’ombra della storia, che trasuda dai padiglioni abbandonati, dall’altro. Questo sottolinea perfettamente l’analogo contrasto tra la freschezza della giovinezza e la sofferenza della malattia mentale presente nella protagonista della nostra storia. Detto questo voglio sottolineare che The Town of Light racconta una storia di fantasia e l’ambientazione stessa trae ispirazione dall’ex ospedale psichiatrico di Volterra, ma non ne vuole essere una fedele riproduzione. Il nostro scopo è raccontare una storia plausibile, ambientata in un contesto storico e architettonico credibile per muovere interesse e attenzione verso la controversa storia dell’istituzione manicomiale e, allo stesso tempo, cercare di presentare l’enorme sofferenza che può comportare il disagio psichico.